Il Palàzz, il Foppoli e San Luigi Guanella

L’Abate Foppoli,  la Cassetta dei Morti delle Corti di Campodolcino e il Palàzz;
Il Palàzz, oggi sede del MUVIS, è un edificio storico di origine cinquecentesca di proprietà del Consorzio delle Frazioni Corti e Acero, associazione di famiglie locali fondato nel Settecento, con funzioni di gestione territoriale e assistenza sociale, che al suo interno ospita una cappella settecentesca dedicata a S. Antonio. “Nel quadro dell’architettura della Val San Giacomo, il Palàzz costituisce il caso più ragguardevole di dimora signorile” …tuttavia … “i rapporti di derivazione rispetto al passato e di influenza sugli sviluppi futuri della dimora rurale tipica della valle, sono tanto stretti da situarlo nel solco dell’evoluzione storica dell’architettura tradizionale“.
Donando il Palàzz, a fini di “pubblica utilità (4-24/3/1786), alle Frazioni Corti ed Acero, il Foppoli pose all’ingresso una targa, ora perduta, con l’iscrizione ‘Juris Foppolianea usu publica’.
Questa mossa rafforzò le attività di “privato sociale” dell’Ente, beneficio di Corti e Acero, e non solo: nel Palàzz si svolsero varie iniziative sociali, tra cui, già subito, la riorganizzazione della pubblica scuola.

Cappella di S.Antonio
Uno dei primi interventi dell’abate Foppoli nel Palàzz fu la costruzione della cappella interna al Palàzz nel 1786, demolendo i rustici annessi.
Ornata di altare con gradini a stucco ed a guglia di marmo, e quadro, con piture di architetura in tutto l’oratorio, proporzionata Sagristia, e porta batitonà [sic] in strada publica“, è dedicata alla Madonna del Buon Consiglio e a Sant’Antonio da Padova. Le pareti e la balconata lignea vennero affrescate dal pittore fiorentino Antonio Guidetti, dimorante a Campodolcino.
Sull’Altare con tabernacolo marmoreo è esposta una statua lignea policroma settecentesca di S.Antonio da Padova. Sulla parete laterale una nicchia tardo ottocentesca ospita una  statua in gesso della Madonna Immacolata consacrata dal Beato don Luigi Guanella. La porta d’ingresso dà sull’antica via Spluga che attraversava il paese prima dell’apertura della carrozzabile (1822, attuale SS 36).

San Luigi Guanella e l’Opera Pia di S. Antonio al Palazz. sul finire dell’Ottocento, il Palàzz fu sede di una scuola professionale di piccole Arti ( Pia Opera di S. Antonio) istituita da S. Luigi Guanella, dove veniva insegnato alle ragazze del paese  a ricamare, cucire ed eseguire con il tombolo il rinomato pizzo di Cantù ( tombolo) e a realizzare borse e cappellini  usando le trecce di paglia.

Consorzio delle Frazioni Corti e Acero
Il Consorzio delle Frazioni Corti e Acero, chiamato in origine Cassetta o Capitale dei morti, nasce da un’antica tradizione religiosa per la quale gli abitanti di Campodolcino conferivano donazioni a un “beneficio” i cui proventi venivano utilizzati per il suffragio dei cari estinti e per azioni di carità. Negli anni Settanta del XVIII secolo, l’Abate Foppoli, si trasferiva a Campodolcino per la cura pastorale e l’insegnamento su richiesta degli abitanti della “squadra delle Corti”, poi identificata nelle frazioni Corti e Acero. Il Foppoli destinò il proprio vitalizio alla Cassetta. Con questo apporto e per l’impegno del Foppoli la Cassetta si trasformava in un’associazione per sovvenire ad alcune esigenze della comunità come l’istruzione o l’esercizio del credito.  Questa identità conferiva implicitamente alla Cassetta una natura di istituzione civile del territorio, a servizio delle esigenze della comunità e di indirizzo e controllo della struttura sociale e del sistema economico. Alla fine dell’Ottocento a rivitalizzare l’attività del Consorzio interveniva l’azione di San Luigi Guanella che puntava a rendere la Cassetta un’associazione per la crescita sociale e economica della Valle San Giacomo, ma poi per problemi vari non se ne fece nulla.
L’attività del Consorzio continuò negli anni, intervenendo nella cura del territorio, in occasione di calamità naturali ( frane e alluvioni) e nella gestione dei pascoli, per cui nominava una guardia campestre.
Il Consorzio è composto dagli originari delle due frazioni, a differenza del passato, quando solo i capifamiglia avevano diritto di voto, oggi questa facoltà è stata estesa a tutti i  maggiorenni che siano residenti o discendano da famiglie originarie.
Dal 2010 è in vigore un nuovo Statuto che conferma le finalità sociali del Consorzio e l’assenza di scopi di lucro.  Il Consiglio direttivo è composto da sei Consiglieri e dal Presidente.
Il Consorzio frazioni Corti e Acero ha istituito nel 2007 il MUVIS e nel 2011 l’’Ecomuseo della Valle Spluga che hanno sede nello storico Palazz.
Il Consorzio Frazioni Corti e Acero è proprietario del Palazz, sede del MUVIS, della parte centrale della piazza S. Antonio con la fontana settecentesca, della Pianella, del Belvedere della Caurga, degli argini del Liro a nord della Rabbiosa, dei boschi di Ongera, Sponda Bela e del bosco grande sotto Splughetta e del parco dell’Acquamerla  con sorgente e chiosco attrezzato.